Un viaggio a piedi da Fabriano a L’Aquila lungo il sistema di faglie che dal 2009 al 2017 ha sconvolto e “mutato” l’Appennino Centrale. Territori feriti che hanno conosciuto la violenza dei terremoti e la tragedia umana. Oggi resi più forti da un cammino che conduce per 250 km passo dopo passo alla scoperta di luoghi dai paesaggi unici e le storie e testimonianze di chi ha deciso di restare.

Un cammino di umiltà, ascolto ed empatia, per contribuire alla rinascita di una terra trasformata, nella fisionomia e nell’anima. E tornare cambiati.

257,1 km, 14 tappe e 1600 m di altitudine massima.

“Un viaggio che lascia senza fiato, dove ogni passo è accompagnato da sentimenti contrastanti: da una parte la meraviglia di paesaggi unici, frutto di una storica armonia creatasi tra uomo e natura, e dall’altra lo sgomento per i segni di una distruzione che in alcune zone è totale. Emozioni profonde che richiamano alla partecipazione e fanno appello al nostro senso civico. Perché non si può rimanere ai margini di questa Storia.” Così descrive questo cammino Paolo Piacentini, Presidente nazionale dell’Ente di Promozione Sociale Federtrek e autore del libro “Appennino atto d’amore” (Terre di mezzo Editore).

Sarà l’autore della guida edita da Terre di mezzo Enrico Sgarella, fondatore di “Movimento tellurico”, associazione di promozione sociale nata durante la prima “Lunga Marcia per l’Aquila” a parlarci del Cammino delle Terre Mutate, itinerario italiano ospite di questa prima edizione del Francigena Fidenza Festival.

Vi aspettiamo domenica 19 settembre, ore 11:30, in Piazza Pontida a Fidenza.

I posti sono limitati, per partecipare è richiesta la prenotazione online. Se non poteste più partecipare, vi chiediamo gentilmente di disdire l’iscrizione cliccando sul bottone “Non parteciperò” per consentire ad altri di prendere parte all’evento.

L’incontro sarà trasmesso in live streaming qui sul sito e sulla pagina Facebook del Festival. Iscriviti alla newsletter del Festival per rimanere sempre aggiornato.

Fotografia di Camilla Cerea.