La Via Francigena del terzo millennio è via di pace, tolleranza e incontro fra culture, religioni, Stati.

3200 km dalla cattedrale di Canterbury al santuario di Santa Maria di Leuca, attraverso paesi e popoli diversi, da scoprire e conoscere a passo lento.
Il cammino insegna, come è avvenuto per secoli e generazioni, da quando il pellegrinaggio cominciò a essere una pratica importante e diffusa in età carolingia.

Il più noto testimone del pellegrinaggio francigeno è stato un arcivescovo britannico: Sigerico, che nel 990 si recò con il suo seguito a Roma per ricevere l’investitura papale (il pallium). Sulla via del ritorno Sigerico fece uno scarno ma preciso resoconto del suo viaggio, un elenco delle soste numerate che lui chiama submansiones, rendendo possibile la ricostruzione del percorso probabilmente più battuto intorno all’anno Mille. La sua testimonianza ci è arrivata attraverso un manoscritto coevo al periodo del suo episcopato (989-994), oggi conservato alla British Library di Londra.

Ieri come oggi, da Sigerico a noi pellegrini moderni: percorrere la Via Francigena significa scoprire culture e paesi. Storia, arte e natura compongono un mosaico di grande bellezza. Giorno dopo giorno, si attraversano borghi e città, grandi pianure e montagne, castelli isolati e pievi romaniche.

Camminare è sempre uscire da sé, dalle proprie abitudini, imparare un linguaggio, attraversare e vivere una storia. Diventarne parte. Ma ci sono percorsi che per gli orizzonti che aprono o per i luoghi in cui portano, più di altri introducono in questa dimensione dell’incontro e della scoperta. Uno di questi è la Via Francigena perché oggi più che mai abbiamo bisogno di vivere e raccontare un’altra storia d’Italia e d’Europa – una storia sola, intrecciata nei secoli dai passi di milioni di persone.

Per noi che viviamo in Italia, la Via Francigena molto spesso è dietro l’angolo: anche sui nostri percorsi quotidiani capita di vedere il segnavia che la indica. Perché allora non provarne un assaggio, partendo direttamente da casa, o raggiungendo una tratta di particolare interesse con il treno?

L’invito per chi vuole mettersi in cammino è quello di lasciarsi portare dentro questa dimensione di scoperta continua. E di unione e rispetto l’uno con l’altro. Ognuno poi deve seguire il proprio passo, più lento o più veloce, a seconda delle passioni e dei giorni. E ognuno troverà il suo senso.

Fotografia scattata lungo la Via Francigena, di Lorenzo Moreni